La meditazione alchemica; cos'è e perché funziona

Per poter capire come e perché la meditazione alchemica funzioni, e come questa sia in grado di influenzare la nostra vita, dobbiamo necessariamente capire come siamo fatti. Questa comprensione passa per il corpo, sia fisico che sottile, fino ad arrivare ad alcuni nostri processi cognitivi, sia relativi al pensiero conscio che quello inconscio.


Le due figure che vediamo nell’illustrazione qui sopra sono la rappresentazione di come siamo fatti sia a livello fisico che sottile. I corpi sottili sono dei corpi vibranti di energia che, assieme al corpo fisico, costituiscono la nostra vera natura.

Non ci addentreremo molto in profondità riguardo alla struttura e alla natura di questi corpi, lo scopo di questo articolo è quello di semplificare al massimo i concetti in modo da renderli facilmente fruibili. Per questo intenderemo genericamente come “aura” l’energia data dalla somma di questi corpi.

Nella figura di sinistra possiamo vedere una aura molto ben sviluppata, che si estende con un ampio diametro attorno alla figura umana e in cui si nota chiaramente una ricchezza cromatica e una forte saturazione dei colori dei rispettivi chakra o punti energetici del corpo. L’armonia nella gamma cromatica indica equilibrio emotivo. I colori vividi indicano la presenza di sentimenti positivi come ad esempio gratitudine e ottimismo e/o credenze positive, “io valgo, io sono fortunato, io mi amo”. Notiamo anche una sorta di guscio dorato che avvolge l’aura simbolo di una forte energia, libera di scorrere nel nostro corpo come si trattasse di una batteria elettrica.

Nella figura a destra, al contrario, vediamo una persona con un’aura opaca e priva di colori vividi indicante blocchi psichici, ancoraggi o sentimenti negativi, come: odio, invidia, rabbia, paura. Oppure credenze come “io non merito, io sono sfortunato, io non valgo”.

Il termine “ancoraggio”, deriva dalla PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e sta ad intendere un’ancora emotiva che il nostro cervello ha fissato nel suo inconscio. Per esempio, se una bambina viene morsa da un cane da piccola, questa probabilmente a seguito di quella brutta esperienza avrà ancorato il ricordo del cane al dolore del morso e il risultato sarà che il suo inconscio le farà temere i cani spaventandola ogni qualvolta ne incroci uno per strada.

Gli ancoraggi sono quelli che comunemente vengono chiamati “traumi” o “blocchi”, ma in realtà spesso sono solo semplici episodi con una forte carica emotiva, magari anche positiva, a cui però abbiamo dato un significato sbagliato (si, può capitare e abbastanza spesso). Questi ancoraggi, rappresentati nel disegno come vortici o mulinelli, per la scienza esoterica vengono definiti “nodi energetici” in quanto riescono a bloccare il nostro flusso energetico, proprio come un nodo che impedisce il corretto fluire dell’energia.

“Non puoi sciogliere un nodo senza sapere come è fatto”
— Aristotele


La meditazione alchemica serve proprio a ripulire la nostra aura da questi blocchi, sciogliendoli uno ad uno. La meditazione alchemica è il lavoro dell’antico alchimista, cioè colui che trasmutava il piombo in oro, che naturalmente fuor di metafora vanno considerati come la trasformazione di una emozione negativa in una positiva o di un blocco emotivo in una rinnovata vitalità animica. Ma come e perché questo può avvenire?

La fisica quantistica ci spiega che, tutti noi emettiamo una specifica energia vibratoria. Questa energia cambia continuamente la sua frequenza a seconda dei nostri stati mentali ed emotivi, perché ad ogni emozione umana è associata ad una specifica frequenza vibrazionale.

Tornando alla nostra illustrazione, l’individuo a sinistra corrisponde quindi ad una frequenza vibrazionale altissima, in armonia e ben accordata – cioè che vibra alla giusta intonazione – la figura sulla destra al contrario presenta una frequenza molto bassa e totalmente disarmonica.

Per facilitare il nostro discorso proviamo a dare un volto alle due figure dell’illustrazione in modo da rendere più familiari e facilmente comprensibili le dinamiche a loro collegate. La figura a destra quella con la bassa energia e pieni di ancoraggi emotivi e convinzioni limitanti può essere paragonata a Paperino.

Paperino, lo conosciamo fin da piccoli, è povero e sempre sfortunato e più cerca di cambiare la sua sorte, più questa gli si ritorce duramente contro.

Al contrario la figura di sinistra possiamo personificarla come “Gastone Paperone” acerrimo nemico di Paperino accompagnato sempre da una incredibile fortuna. La “fortuna” di Gastone farà si che ogni sua azione lo porterà, anche se in maniera del tutto imprevedibile, verso una situazione a lui del tutto favorevole, suscitando nel povero Paperino perenne invidia e rabbia.

Stiamo ovviamente parlando della famosissima “Legge di attrazione”. Sfortunatamente la legge di attrazione, così come la consociamo oggi attraverso la New Age è errata, o meglio, la vera legge è il principio della Risonanza. Che differenza c’è quindi tra Legge di attrazione e Legge di risonanza?

Banalizzando il concetto, la legge d’attrazione ci insegna che ripetendo molte volte una cosa e finendo per convincercene, arriveremo al risultato voluto. In pratica, noi attireremmo nella nostra realtà quello che impariamo a volere con forte determinazione e questo concetto non è sbagliato di per sé, quindi perché classificarla come errata?

L’universo funziona attraverso i famosi sette principi Ermetici. La risonanza è una di questi ed agisce attraverso i principi della vibrazione, della polarità e del ritmo.

Possiamo vederla all’opera in maniera molto semplice. Prendiamo due diapason, uno strumento acustico capace di generare una nota standard sulla quale si accordano gli strumenti musicali. Se questi due diapason sono accordati alla stessa nota, e quindi capaci di risuonare alla stessa frequenza, se li poniamo vicini tra loro e ne facciamo vibrare solo uno, anche l’altro inizierà a vibrare.

Il primo “attivandosi” produrrà delle onde sonore che si propagheranno attraverso l'aria ed ecciteranno il secondo facendolo entrare in risonanza alla stessa frequenza del primo. In questo caso si dice che il secondo si è attivato “per simpatia”.

Anche noi andando in risonanza con alcune persone, entriamo in simpatia con loro diventandone amici (le parole che usiamo hanno sempre un significato specifico, non sono mai casuali).

L’universo funziona in questo modo, prendiamo ad esempio Paperino; lui vibra naturalmente ad una frequenza piuttosto bassa, perché si trova spesso dentro emozioni negative. La sola realtà che sarà capace di attirare a sé, sarà quella che si attiverà per simpatia e vibrerà alla sua stessa frequenza.

“Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo Mondo cadiamo nell'Illusione dei sensi e dimentichiamo che siamo Divini, che possiamo cambiare il corso degli eventi”
– Giordano Bruno

Paperino non sarà capace di attirare a sé: fortuna e gioia, perché per farlo dovrebbe cambiare la sua vibrazione di base (rimuovendo ancoraggi e credenze) e questo è un procedimento lungo e complesso che abbiamo già conosciuto con il nome di meditazione alchemica.

Gastone al contrario, sapendo di essere fortunato, si troverà a vibrare perennemente nella gratitudine e nella gioia e inevitabilmente si ritroverà ad attivare per simpatia una realtà in linea con quelle vibrazioni.

Giordano Bruno è chiaro al riguardo:

“Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia”

Il problema è che i pensieri e le emozioni predominanti non sono quelli consci ma quelli inconsci, cioè le ancore emozionali e le convinzioni limitanti. Quello che sfugge sia a Paperino che a Gastone ci viene spiegato dallo scritto irlandese James Joyce:

“La vita è come un’eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii” – James Joyce

Il problema principale è che non si può mentire riguardo alla propria vibrazione, per cambiare “il messaggio” devi trasformare realmente te stesso dall’interno. Ecco perché Paperino, per quanto si sforzi di “pensare intensamente di vincere una lotteria” non riuscirà mai a vincere ad una lotteria. La persona disarmonica crea resistenza attorno a sé e questo rende la sua vita pesante e difficile.

La meditazione alchemica: esempio pratico/teorico

Facciamo un esempio concreto, nessuno di noi ammetterà consciamente di avere credenze limitanti sul denaro, ma quanti sono più o meno conviti che il denaro non faccia la felicità?
Quanti di voi possono dire di NON condividere, almeno in parte, una o più delle seguenti affermazioni?

  • Il denaro è la via giusta per l’inferno
  • Non esiste un uomo ricco e onesto allo stesso tempo
  • Avere i soldi è una grande responsabilità
  • Diventare ricchi è solo una questione di fortuna e destino
  • Per diventare ricco devi approfittarti di altra gente
  • Se diventi ricco tutti vorranno qualcosa da te
  • I soldi non sono così importanti
  • Il denaro corrompe
  • Le persone ricche non sono felici

Se vi ritrovate ad essere più o meno d’accordo con una o più di queste affermazioni, allora sappiate che avete una credenza limitante installata nel vostro inconscio e questo porta ad un nodo energetico. Tutti gli sforzi di manifestare una realtà di abbondanza si scontreranno contro i vostri “valori” sul denaro e questo vi porterà a non sentirvi legittimati nel ricevere dall’Universo.

Sul denaro infatti si concentrano molte delle nostre credenze limitanti, non a caso, dato che è la società stessa, che, in una sorta di dissonanza cognitiva, da un lato ci spinge a correre per guadagnare denaro e dall’altro cerca di convincerci che il denaro non renda felici.

C’è da dire che una credenza limitante, cresce solo su un inconscio predisposto in qualche modo ad accoglierla, un po' come le erbacce crescono solo dove c’è un terreno che le supporti.

“Tutto ciò che era inconscio veniva, se attivato, proiettato sulla materia, veniva cioè incontro all'uomo dall’esterno”
— Carl Gustav Jung

Esattamente come dice Jung, tutto ciò che è dentro il nostro inconscio, se attivato, viene proiettato sulla materia, e quindi si manifesta all'uomo come un evento esterno.
Così come un diapason innesca una risonanza di tono, allo stesso modo un essere umano riceve dall’esterno, in questa vita, ciò che sta emanando dal suo interno e questo è anche il senso esoterico della frase “come dentro così fuori, come in cielo così in terra”.

“Esiste una sola via per spogliarsi dei propri difetti e delle proprie debolezze: quella di riconoscerli esattamente. Tutto è dormiente nell’anima umana e può essere destato”
— Rudolf Steiner

Cerchiamo quindi di capire come Paperino possa cambiare internamente fino ad assomigliare alla figura di sinistra, diventando artefice del proprio destino.

Le meditazioni alchemiche tendono alla trasformazione della materia con lo scopo di affinarla sempre di più: trasmutando man mano le esperienze, gli aspetti distorti e aumentando, così, la vibrazione stessa dell’uomo. Si deve risalire fino all'energia che ha generato in noi il problema, comprenderla e scioglierla.

Rimaniamo sull'esempio del denaro; durante una meditazione alchemica potremmo renderci conto di avere un’emozione “particolare” abbinata al denaro, un qualche tipo di disagio non bene identificato. Supponiamo anche che la nostra percezione al riguardo possa poi palesarsi durrante la meditazione come ansia e preoccupazione nei suoi confronti.

Nella meditazione alchemica a questo punto si dovrebbe procedere regredendo alla prima volta in cui quel sentimento di ansia e preoccupazione si è manifestato nella nostra vita.
Quando e perché abbiamo provato un sentimento di ansia nei confronti del denaro? Perché ci sentiamo preoccupati all’idea di ricevere denaro?

A questo punto, riuscendo a risalire lungo una linea particolare di coscienza, potremmo rivivere un episodio della nostra infanzia in cui scopriremmo magari che i nostri genitori litigavano spesso per questioni di denaro.

Queste liti, magari anche molto accese e violente, scatenavano, in un bambino piccolo, ansia e preoccupazione che noi abbiamo legato al denaro. Non volevamo che i nostri genitori litigassero e abbiamo abbinato il loro malessere al denaro, facendolo nostro.

A questo punto dobbiamo comprendere il messaggio animico/spirituale dietro quell'episodio e scioglierlo. Trasformando il piombo in oro, come fa un alchimista. La trasmutazione però non avverrà a livello logico, bisognerà arrivare ad uno stato di consapevolezza superiore, raggiungibile solo a determinate condizioni.

Alla fine della meditazione alchemica avremo riscritto quel comportamento limitante nel nostro inconscio e saremo pronti ad abbracciare una realtà più abbondante, di quanto mai sperimentato prima d'ora.

Si tratta naturalmente solo di un ipotetico esempio, anche se verosimile, ma tutto questo può essere fatto, anche con una sola singola, meditazione, il problema è che per riuscirci c'è bisogno di intraprendere quella che viene chiamata “Via alchemica”. Non esistono scorciatoie, non esistono formule magiche, non esistono pillole miracolose. Esiste quello che viene chiamato “lavoro su di sé” che in sostanza significa modificare tutta una serie di credenze e comportamenti inconsci seguendo la via alchemica. Per riuscire nell’intento c’è bisogno di molta disciplina, pratica, forza di volontà e determinazione.

“Lo studio della medicina esoterica è lo studio delle cause, non degli effetti. Una singola causa può avere effetti diversi, a seconda delle idiosincrasie individuali di reazione […] dovrete imparare a tracciare una mappa che indichi quali siano state le energie negative che hanno sconvolto il percorso e quando questo sia avvenuto […] un’idea sbagliata potrebbe impedire alle energie vitali di giungere correttamente” – Dion Fortune

Un importante concetto che vorrei sottolineare è che spesso ci sentiamo dire che ognuno di noi, nasce con una determinata energia e che questa condizionerà tutta la nostra vita, oppure molte persone usano termini come “sono fatta così” od anche “…è la mia natura, non posso farci nulla”.

Ebbene, l'energia con cui nasciamo non è l'energia con cui siamo destinati a vivere per tutta la vita, ma è solo l'energia che abbiamo all’inizio del nostro cammino e che dobbiamo trasmutare, altrimenti la vita stessa non avrebbe senso.

Quanto a Paperino, mi piace pensarlo così, centrato su sé stesso e nell'abbondanza...

Paperino nell'abbondanza

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